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Il lavoro in oggetto ha lo scopo di analizzare, dal punto di vista del diritto internazionale e comunitario, il percorso e l'atteggiamento tenuto dall'Unione Europea, e in particolar modo dall'Italia, nei confronti dei Paesi balcanici in seguito agli eventi bellici degli anni Novanta. Dopo un'iniziale ricostruzione storica di quello che è stato il ruolo europeo nella regione fino ad arrivare ai giorni nostri e all'attuale situazione di questi Paesi, la maggior parte dei quali ancora impegnata nel difficile percorso di adesione, si passa all'analisi del ruolo italiano verso la regione…mehr

Produktbeschreibung
Il lavoro in oggetto ha lo scopo di analizzare, dal punto di vista del diritto internazionale e comunitario, il percorso e l'atteggiamento tenuto dall'Unione Europea, e in particolar modo dall'Italia, nei confronti dei Paesi balcanici in seguito agli eventi bellici degli anni Novanta. Dopo un'iniziale ricostruzione storica di quello che è stato il ruolo europeo nella regione fino ad arrivare ai giorni nostri e all'attuale situazione di questi Paesi, la maggior parte dei quali ancora impegnata nel difficile percorso di adesione, si passa all'analisi del ruolo italiano verso la regione balcanica. Nello specifico ci si sofferma su tre di questi Paesi: Slovenia, Croazia e Montenegro, nei confronti dei quali l'Italia, a partire dal 1991, ha tenuto le maggiori relazioni bilaterali e nelle quali si è andato sempre più ad inserire il crescente ruolo dell'Unione Europea.
Autorenporträt
Nato a Pontremoli (MS) il 6 novembre 1990.Si diploma nel 2009 presso il Liceo Scientifico "L. Da Vinci" di Villafranca Lunigiana e prosegue i propri studi presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa. Nel luglio 2014 consegue la Laurea Magistrale in Studi Internazionali con votazione 110 e lode.