Il presente lavoro si inserisce in un filone di analisi multidisciplinare che si occupa di comprendere meglio le origini degli esseri umani moderni. In questo specifico caso si è cercato di caratterizzare da un punto di vista genetico alcune varianti presenti all'interno di due geni immunomodulatori in un antico reperto osseo neandertaliano. Tenendo conto che il materiale in questione dal punto di vista morfologico si presenta in forma altamente frammentata, tale da non permettere analisi antropologiche significative né tanto meno la sua musealizzazione ai fini di una fruizione diretta da parte della collettività, è bene sottolineare come l'indagine paleogenetica effettuata su di esso, sebbene invasiva, costituisca una valorizzazione del bene, attraverso la sua trasformazione in archivio biologico, che diversamente non sarebbe stata possibile.