A Firenze è scomparso un uomo. In una piazzetta nel centro, un paio di giorni dopo il suo ultimo contatto con la famiglia a Venezia, vengono ritrovati il suo zaino e il suo portafogli, nonché una scarpa, dettaglio che pare escludere una fuga intenzionale. Ma le tracce sono tutte qui.
La notizia attraversa una città scossa dalle proteste contro le misure diffusive di un nuovo virus chiamato Sax, che polarizzano grandi tensioni, tra libertà e angosce. Non passa inosservata: c’è chi quell’uomo lo ha visto, un attimo prima che svanisse, chi lo conosceva, anche se non lo ricorda, chi su di lui comincia a farsi delle domande.
Una sparizione sembra un enigma da affrontare con più oggettività possibile: quesiti, memorie, analisi, tutto viene filtrato dalla certezza. Eppure a questa certezza qualcosa sfugge. Qualcosa di ineffabile, che non si esaurisce in un pensiero ordinato. Qualcosa di profondo e terribile.
In un mistero simile si risvegliano verità ulteriori, che conducono chi resta a nuovi dubbi raggelanti. In un vuoto inspiegabile si sente una eco vertiginosa, che in maniera sottile incrina il concetto stesso di realtà. Un mosaico di identità, di relazioni, di sicurezze, può spogliarsi di colpo di ciò che lo ha ancorato al proprio significato. Balena allora l’intuizione della fragilità disgregante di un esistere mai del tutto comprensibile, esposto tanto alla forza inarginabile della casualità, quanto alle tempeste insondabili nello spirito degli uomini.
Romanzo imprevedibile, raffinato e sferzante, che appena sotto la pelle del giallo custodisce sfumature dense ed essenziali.
La notizia attraversa una città scossa dalle proteste contro le misure diffusive di un nuovo virus chiamato Sax, che polarizzano grandi tensioni, tra libertà e angosce. Non passa inosservata: c’è chi quell’uomo lo ha visto, un attimo prima che svanisse, chi lo conosceva, anche se non lo ricorda, chi su di lui comincia a farsi delle domande.
Una sparizione sembra un enigma da affrontare con più oggettività possibile: quesiti, memorie, analisi, tutto viene filtrato dalla certezza. Eppure a questa certezza qualcosa sfugge. Qualcosa di ineffabile, che non si esaurisce in un pensiero ordinato. Qualcosa di profondo e terribile.
In un mistero simile si risvegliano verità ulteriori, che conducono chi resta a nuovi dubbi raggelanti. In un vuoto inspiegabile si sente una eco vertiginosa, che in maniera sottile incrina il concetto stesso di realtà. Un mosaico di identità, di relazioni, di sicurezze, può spogliarsi di colpo di ciò che lo ha ancorato al proprio significato. Balena allora l’intuizione della fragilità disgregante di un esistere mai del tutto comprensibile, esposto tanto alla forza inarginabile della casualità, quanto alle tempeste insondabili nello spirito degli uomini.
Romanzo imprevedibile, raffinato e sferzante, che appena sotto la pelle del giallo custodisce sfumature dense ed essenziali.