Ecco un libro esagerato. Perché esagerata – qualsiasi sia la misura della sua voce e l’intesità del dettato – è la poesia, arte che non sta da nessuna parte e ovunque. Nibali alla sua prima pubbblicazione si mostra poeta di movimenti primari (il sacro, la memoria, l’amore, la terra…) e sembra lottare e amare sperdutamente la lingua con cui, musaicamente, tenta di dare rilievo a ciò che della vita è imperdibile, nel bene e nella pena. Una prova di forza, mossa da una segreta umiltà di servo, per contendere con l’arma fantastica e povera delle parole il senso della vita a ogni buio o viltà che vorrebbero negarlo. Un libro veramente impegnato, perché impegnato con tutto e con il destino. Davide Rondoni