Questa raccolta di racconti, seppur coerente sia nel linguaggio che nel contesto sociale in cui sono inseriti i fatti narrati, può essere divisa in due parti distinte. Nella prima, composta dai primi cinque racconti narrati in prima persona (“Proemium jocosum”, “Controversia peripolana”, “Vecchi”, “Fuga” e “Pani di casa”), il protagonista oscilla tra presente e passato, famiglia e paese. Nella seconda parte invece, corrispondente all’ultimo racconto “Catalogo della casa di Gianni”, il protagonista è Gianni, un orologiaio carismatico, cristiano e comunista, il quale è rimasto invalido a seguito di una infezione mal curata al piede. Il narratore, partendo da una casa e dal personaggio Gianni, diminutivo di Giovanni, espone attraverso un linguaggio forte, efficace e aderente alla realtà calabrese le vicende di una miriade di personaggi che gravitano intorno a lui e alla sua abitazione.
Giuseppe Tripodi è nato a Condofuri (RC). Dopo aver compiuto studi letterari all’Università di Messina e giuridici all’Università La Sapienza di Roma, ha insegnato Filosofia e Storia nelle scuole medie superiori (1974-2006) e ha esercitato per più di vent’anni la professione di avvocato civilista. Ha pubblicato Straci, Cola Ierofani, Il Meteco e il Redivivo e Ritratti in piedi nel Novecento calabrese, oltre ad aver scritto saggi per «Rivista cistercense», «Quaderni di Storia», «Belfagor» e «Calabria letteraria».
Giuseppe Tripodi è nato a Condofuri (RC). Dopo aver compiuto studi letterari all’Università di Messina e giuridici all’Università La Sapienza di Roma, ha insegnato Filosofia e Storia nelle scuole medie superiori (1974-2006) e ha esercitato per più di vent’anni la professione di avvocato civilista. Ha pubblicato Straci, Cola Ierofani, Il Meteco e il Redivivo e Ritratti in piedi nel Novecento calabrese, oltre ad aver scritto saggi per «Rivista cistercense», «Quaderni di Storia», «Belfagor» e «Calabria letteraria».