Attraverso gli incontri con coloro che hanno conosciuto Enzo Bearzot (figli, nipoti, i campioni del mondo dell’82, giornalisti, amici ed ex compagni di squadra) questo libro regala il ritratto umano di un allenatore diventato un padre della patria calcistica italiana. Giocare come Dio comanda è un viaggio alla ricerca del “Vecio”, Enzo Bearzot, e del suo calcio, un invito al racconto a chi con lui ha condiviso un pezzo di cammino.
L’introduzione è di Federica Cappelletti, giornalista e moglie di Paolo Rossi, che ringraziamo infinitamente per la grande disponibilità.
L’indice è composto da una serie di sezioni che ben rappresentano le diverse sfaccettature e personalità di Bearzot: da quella sognatrice di giovane atleta e compagno di squadra, a una più severa da padre di famiglia, fino a quella emozionale da allenatore e CT azzurro. L’autore compie un vero e proprio viaggio alla ricerca di coloro che Bearzot l’hanno conosciuto da vicino e “vissuto”. Le testimonianze sono a firma dei campioni del mondo dell’ ’82 quali Dino Zoff, Beppe Bergomi, Franco Selvaggi, ex compagni di squadra e figure iconiche della serie A e della Nazionale, come il portiere Lido Vieri e l’idolo del toro Fabrizio Poletti, giornalisti come Gigi Garanzini, fino alle figure famigliari più strette, figlia e nipoti. Il risultato è un ritratto non scontato, mai banale, appunto: intimo. E, perché no, un amarcord (e a tratti un’analisi) dell’Italia dal Dopoguerra fino ai mitici anni ’80.
“Personaggi come Bearzot dettano la via. Non ti puoi permettere di non avere fiducia in uomini così. Sapevamo che quello che faceva era il meglio. Ognuno di noi era lì perché l’allenatore lo aveva voluto, e pertanto ci sentivamo come dei figli. Così nacque il gruppo. Il celebre gruppo dell’ ’82”.
L’introduzione è di Federica Cappelletti, giornalista e moglie di Paolo Rossi, che ringraziamo infinitamente per la grande disponibilità.
L’indice è composto da una serie di sezioni che ben rappresentano le diverse sfaccettature e personalità di Bearzot: da quella sognatrice di giovane atleta e compagno di squadra, a una più severa da padre di famiglia, fino a quella emozionale da allenatore e CT azzurro. L’autore compie un vero e proprio viaggio alla ricerca di coloro che Bearzot l’hanno conosciuto da vicino e “vissuto”. Le testimonianze sono a firma dei campioni del mondo dell’ ’82 quali Dino Zoff, Beppe Bergomi, Franco Selvaggi, ex compagni di squadra e figure iconiche della serie A e della Nazionale, come il portiere Lido Vieri e l’idolo del toro Fabrizio Poletti, giornalisti come Gigi Garanzini, fino alle figure famigliari più strette, figlia e nipoti. Il risultato è un ritratto non scontato, mai banale, appunto: intimo. E, perché no, un amarcord (e a tratti un’analisi) dell’Italia dal Dopoguerra fino ai mitici anni ’80.
“Personaggi come Bearzot dettano la via. Non ti puoi permettere di non avere fiducia in uomini così. Sapevamo che quello che faceva era il meglio. Ognuno di noi era lì perché l’allenatore lo aveva voluto, e pertanto ci sentivamo come dei figli. Così nacque il gruppo. Il celebre gruppo dell’ ’82”.