Non ascoltare le parole, perché ciò che ho da dirti è difficile e grande, e non si ascolta con le orecchie, né con il cervello.
Non si capisce, né si spiega, non si compra, non ha caratteristiche, né categorie.
Non si studia a scuola o sui libri, anche se tanti libri sono stati scritti.
Ti racconterò l’amore.
Con la potenza di una prosa che viene dal cuore, con l’ironia e la leggerezza delle rime di una lunga suite a ritmo di rap, due monologhi si intersecano, raccontando in modi diversi la stessa vita normale di un uomo che è diventato adulto e poi padre e che vorrebbe condividere con il figlio adolescente le conoscenze emotive che l’hanno portato fin lì.
Un libro sui sentimenti, teatrale, ironico e autoironico, drammatico e personale come solo il racconto del mondo interiore può essere. Scritto come una guida immaginaria senza esserlo, come un vademecum per suggerire al figlio come farsi largo fra i meandri della vita sentimentale e affacciarsi al futuro e all’altro da sé con sguardo fiducioso e indulgente. Sapendo, però, che nella vita si impara dalla propria esperienza e non dal racconto di quella degli altri…
Giampiero Attanasio, pugliese di nascita e milanese di adozione, ha due figli adolescenti con i quali si sforza di abbattere muri mentre invece passa la vita, da architetto, a costruirne.
Passata la cinquantina, complice la crisi dell’edilizia, ha ridato fiato all’antica passione dello scrivere, pubblicando nel 2013 il suo primo libro, edito da Federighi, Pierino e il default (la crisi economica rappata a mio figlio). Poi ci ha preso gusto e questo è il suo secondo libro. Se piacerà, forse arriverà al terzo…
Non si capisce, né si spiega, non si compra, non ha caratteristiche, né categorie.
Non si studia a scuola o sui libri, anche se tanti libri sono stati scritti.
Ti racconterò l’amore.
Con la potenza di una prosa che viene dal cuore, con l’ironia e la leggerezza delle rime di una lunga suite a ritmo di rap, due monologhi si intersecano, raccontando in modi diversi la stessa vita normale di un uomo che è diventato adulto e poi padre e che vorrebbe condividere con il figlio adolescente le conoscenze emotive che l’hanno portato fin lì.
Un libro sui sentimenti, teatrale, ironico e autoironico, drammatico e personale come solo il racconto del mondo interiore può essere. Scritto come una guida immaginaria senza esserlo, come un vademecum per suggerire al figlio come farsi largo fra i meandri della vita sentimentale e affacciarsi al futuro e all’altro da sé con sguardo fiducioso e indulgente. Sapendo, però, che nella vita si impara dalla propria esperienza e non dal racconto di quella degli altri…
Giampiero Attanasio, pugliese di nascita e milanese di adozione, ha due figli adolescenti con i quali si sforza di abbattere muri mentre invece passa la vita, da architetto, a costruirne.
Passata la cinquantina, complice la crisi dell’edilizia, ha ridato fiato all’antica passione dello scrivere, pubblicando nel 2013 il suo primo libro, edito da Federighi, Pierino e il default (la crisi economica rappata a mio figlio). Poi ci ha preso gusto e questo è il suo secondo libro. Se piacerà, forse arriverà al terzo…