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E’ il 1992. Una telefonata improvvisa mi desta dal torpore di un caldo pomeriggio estivo. E’ una telefonata che darà una scossa alla mia vita. E’ l’inizio di un amore, che dura tuttora, per un paese, meglio, una zona ristretta di un paese, che fino allora avevo rispettato ma che ancora non era entrato nel mio DNA.Il Sud della Francia e, nello specifico la Provenza, si era presentato in sordina, quasi come un fulmine a ciel sereno, ma che con il passare del tempo prendeva la forma e la forza di uno schiaffo sempre più violento. La “magnifica ossessione” inizia da quell’estate lontana, una lunga…mehr

Produktbeschreibung
E’ il 1992. Una telefonata improvvisa mi desta dal torpore di un caldo pomeriggio estivo. E’ una telefonata che darà una scossa alla mia vita. E’ l’inizio di un amore, che dura tuttora, per un paese, meglio, una zona ristretta di un paese, che fino allora avevo rispettato ma che ancora non era entrato nel mio DNA.Il Sud della Francia e, nello specifico la Provenza, si era presentato in sordina, quasi come un fulmine a ciel sereno, ma che con il passare del tempo prendeva la forma e la forza di uno schiaffo sempre più violento. La “magnifica ossessione” inizia da quell’estate lontana, una lunga e coinvolgente cavalcata che, nel corso degli anni, mi porterà a sezionare un pezzo dopo l’altro di quella meravigliosa terra creata per il buon vivere della sua gente.Arles, la Camargue, Avignone sono le prime scoperte, insieme alla veemenza della luce, che, come per Van Gogh, mi entrava inesorabilmente nell’intimo. Poi, poco alla volta, divento più pretenzioso e non mi accon- tento più dei soliti tour turistici. Si apre, allora, il mondo dei Villages perchés, fantastici, quasi irreali, che ti fanno ritornare bambino, oppure quello delle botteghe dalle imposte colorate che profumano di lavanda e di miele e dei fumosi bistrots, esaltati dalle poderose zaffate di pastis.E’ anche un inno alla buona cucina e al buon vino, talvolta arricchito da un condimento di situazioni paradossali, infarcite da una spensierata ironia. Scopriamo il sapore di salse dal carattere intrigante, come l’aïoli e la tapenade o l’aromatico bouquet di un fresco blanc de Cassis che lega ad hoc con una monumentale bouil- labaisse al vecchio porto di Marsiglia.E poi ancora, in un onirico tumulto di emozioni, l’incontro con le rocce rosse di Roussillon, i grandi viali ombreggiati da rigogliosi platani, le piazzette con le loro fontane in pietra, i carretti colmi di erbe aromatiche, i colorati mercati, lo sguardo penetrante degli anziani durante una partita di petanque, l’imponenza selvaggia di canyon maestosi, il respiro implacabile e al tempo stesso benefico del mistral…Senza dimenticare lo spirito un po’ guascone e solare dei suoi abitanti, sempre pronti a prendere la vita in modo molto pragmatico, senza affannarsi troppo, salvo che non si tratti di questioni inerenti all’arte culi- naria. Sul cibo i provenzali hanno le idee ben chiare!Non ho riportato in questo racconto di viaggio, che è anche un racconto di vita, il solo lato turistico - gastro- nomico, ma ho cercato di frapporre a esso, anche i momenti ricchi di humour che non poco ci hanno fatto divertire.La magica atmosfera che avvolge questa terra non può lasciarti insensibile, anzi, ne rimani ammaliato quasi senza accorgertene, senza nessuna opposizione volontaria, e, con il passare del tempo, non puoi più tirartene indietro: è ormai troppo tardi.