Si vuol qui restituire alla memoria collettiva, la storia di un ragazzo brindisino nel fiore degli anni mosso da una convinzione incredibile e incrollabile, sacrificatosi a Klisura in Albania nel 1941; analogamente a un altro concittadino mosso da convinzioni opposte: Vincenzo Gigante, comunista, antifascista, partigiano, morto nel 1944 ed anch'egli medaglia d'oro al valor militare. Due loro lapidi commemorative furono poste l'una accanto all'altra, sulla facciata del vecchio Banco di Napoli: due nomi, uniti nella morte per i rispettivi ideali. Dopo la demolizione dell'edificio, la lapide di Vincenzo Gigante fu ritrovata e restituita alla città, mentre dell'altra lapide si erano perse le tracce. Era andata persa e nessuno era in grado di dire che fine avesse potuto fare. Giancarlo Cafiero si mise alla sua ricerca e finalmente la ritrovò: abbandonata, dimenticata, impolverata, frantumata in un angolo di un deposito comunale. É stata riportata alla luce e affissa sulla facciata della gloriosa palestra Galiano.
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