Giugno 2004. È una splendida giornata, il clima ideale per fuggire dalla monotonia della vita da pensionati, disintossicarsi dai mali della città e concedersi un’escursione in montagna. Ed ecco che cinque amici decidono di avventurarsi per i sentieri della Val Codera, zaino in spalla, cappellino in testa, bastone in mano. Il paesaggio intorno è incantevole, il silenzio è quiete, senso di libertà, benessere interiore, il viaggio dei cinque amici è come la vita, faticoso ma bello, lungo ma soddisfacente. La montagna è impegno, determinazione e sudore, ma è anche soddisfazione per il risultato ottenuto. La montagna, però, ogni tanto colpisce con i tranelli dovuti alla natura stessa del terreno, con i dirupi, i precipizi e i cambi repentini delle condizioni atmosferiche. A volte è vendicativa, anche con chi la ama. Ed ecco che una salutare giornata in montagna diventa improvvisamente pericolosa e piena di potenziali insidie in cui si può addirittura mettere a repentaglio la propria incolumità, ma è anche l’occasione per una riflessione intima e profonda sulla vita e sui ricordi personali, sfociando nell’ironia e a volte nell’autocritica. Le brutte esperienze, quando terminano senza lasciare strascichi, possono anche divenire delle belle storie da raccontare. Giancarlo Cerasi è nato a Urbino nel 1942, ma a 8 anni si è trasferito con la famiglia a Macerata, dove ha compiuto gli studi. Ha svolto vari lavori fino a trovare impiego stabile presso una società petrolifera del Gruppo ENI a San Donato Milanese. È sposato dal 1971 e ha una figlia. Sin da giovane ha frequentato gli ambienti sportivi dedicandosi soprattutto al calcio e all’atletica leggera: poi, in età adulta, è passato al tennis, sport che tuttora pratica. Una volta andato in pensione ha deciso di rientrare nei luoghi della sua fanciullezza tornando quindi nelle Marche, prima a Corridonia e poi definitivamente a Macerata.