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Affrontare un problema o un concetto richiede una osservazione da più prospettive. Solitamente una indagine si svolge sotto una luce determinata, condizionata da una certa cultura, una storia, un contesto, particolari intenzioni e obiettivi. Ciò limita la conoscenza dell’oggetto indagato, che viene visto solo da una singola angolatura.È difficile per noi avere una visione, e quindi una conoscenza, a 360 gradi perché il sapere è troppo ampio ed è inevitabile doversi dedicare ad un solo o pochi ambiti. Il rischio sarebbe quello di avere una ampia ma superficiale conoscenza. È necessaria, perciò,…mehr

Produktbeschreibung
Affrontare un problema o un concetto richiede una osservazione da più prospettive. Solitamente una indagine si svolge sotto una luce determinata, condizionata da una certa cultura, una storia, un contesto, particolari intenzioni e obiettivi. Ciò limita la conoscenza dell’oggetto indagato, che viene visto solo da una singola angolatura.È difficile per noi avere una visione, e quindi una conoscenza, a 360 gradi perché il sapere è troppo ampio ed è inevitabile doversi dedicare ad un solo o pochi ambiti. Il rischio sarebbe quello di avere una ampia ma superficiale conoscenza. È necessaria, perciò, la confluenza di più saperi, quindi di più persone, ognuna con la sua prospettiva e luce diversa, che insieme possano contribuire ad avere una più completa conoscenza di un fenomeno.
Nel nostro caso, l’avere scelto il conflitto come area di ricerca, ha reso fondamentale il contributo di più ricercatori, con specializzazioni e professioni differenti tra loro. Un oggetto, se illuminato da più direzioni, risulta più chiaro e nitido, questo sia nel senso del suo significato che in quello della sua gestione. La completa conoscenza di che cosa sia il conflitto, di cosa rappresenti nel nostro mondo e nella nostra esistenza, di come possa essere affrontato, risolto e infine accettato, ci pone di fronte ad un metodo epistemologico fondamentale, che può essere esercitato solo attraverso un sinergico lavoro di squadra. Il concetto di conflitto è di per sé abbastanza ampio e può avere molti significati. Conflitto può stare per urto, contrasto, opposizione ma anche scontro, guerra, combattimento, lotta. Nell’essere umano è insito un primario impulso alla lotta, al confronto, allo scontro, alla guerra, basato su una pulsione aggressiva originaria e primordiale.
Lo stesso Freud riconobbe nella pulsione aggressiva (Thanatos), in contrasto con la pulsione d’amore (Eros), un motore basilare del nostro funzionamento psichico. Lo scontro, il conflitto, sono così parte inscindibile della nostra storia e in fondo della stessa cultura dell’uomo, in ogni luogo e società. Troviamo così conflitti in ogni luogo e contesto sia ad un livello macro-sociale che micro-sociale. Ineludibili sono all’interno del rapporto di coppia, così come nella famiglia e nel mondo del lavoro. Ma anche, inevitabilmente, presenti nel mondo della politica e della giustizia. Il conflitto è anche evidente nel rapporto dell’uomo con la vita e con la natura. Continuamente sperimentiamo la nostra lotta contro le forze della Natura, che cerchiamo di contrastare, combattere e sconfiggere. Vi è una costante guerra dell’uomo contro la malattia, il dolore e la morte, ma anche contro drammatici eventi naturali come terremoti, nubifragi o minacce cosmiche. Karl Jaspers considera lo stato di lotta come una situazioni-limite dell’esistenza, insieme al caso, alla morte, al dolore. La lotta, come le altre situazioni-limite, ha il potere di porre a diretto contatto con l’essenza dell’esistenza. L’uomo infatti non può evitare la lotta, lo scontro, il conflitto, così come non può evitare dolore, caso e morte. Questi sono aspetti inevitabili e nello stesso tempo costituzionali della vita. Non ci può essere vita senza lotta.
Un ulteriore livello del conflitto è infine quello relativo al rapporto dell’uomo con se stesso. L’essere umano, nel corso della sua esistenza psichica, si trova a dover affrontare dentro se stesso un continuo contrasto tra istanze contrapposte, che possono generare una tensione interiore con differenti effetti, creativi o distruttivi. La vita psichica nasce proprio da questa conflittualità interiore che crea movimento, dinamicità e vitalità.