Questo viaggio negli “anni di piombo” si pone l'obiettivo di analizzare il percorso deviante di sei militanti delle Brigate Rosse, attraverso loro interviste, biografie e autobiografie.Dopo aver contestualizzato il periodo storico, l'autrice procede per fasi (adesione, militanza, distacco dalla lotta armata), prendendo in esame per ognuna quelle motivazioni ricorrenti, che possano costituire un dato “generazionale”, una sorta di “portato sociale”.Vi sono spiegazioni o motivazioni che, aldilà delle differenti individualità, ricorrono nel momento della adesione alle BR? E, durante la militanza, si può ritenere che negazione, rimozione e neutralizzazione costituiscano meccanismi di autodifesa ricorrenti, attuati dai militanti per sostenere il peso della lotta armata, scelta “totalizzante”, che comporta clandestinità e rottura dei rapporti affettivi? Infine, si esamina il distacco, momento in cui, spesso dal carcere, l’individuo riflette sul suo percorso, cercando, o creando, spiegazioni per il suo agire. Che cosa spinge un militante a mettersi in discussione? È possibile ricavare un tracciato comune, un “voler fare i conti” con la sconfitta storica e politica subita? E, in quest'ambito, come affronta, chi non si distacca, il problema della lealtà nel gruppo armato, lo smarrimento e la paura di fronte a chi ha tradito? Un viaggio intenso ed avvincente, condotto con un'ottica del tutto originale, che lambisce il confine tra psicologia e sociologia.