Un leader non può essere noioso. Ma non sempre è evidente nelle teorie di leadership e nei racconti autobiografici. La storia di Denis Delespaul – trascinatore per vocazione, fondatore e amministratore delegato di un istituto finanziario per un quarto di secolo – è, invece, proprio come lui: appassionato, fuori dagli schemi, elegante e informale; concilia chitarra e cravatta, jazz e musica classica, humor e filosofia; a un certo je ne sais quoi del parigino cool che ama l’Italia e quell’intelligenza emotiva che lo caratterizza.
Il suo racconto porta al tavolo del CdA Nietzsche, Spinoza e Marco Aurelio, Irvin Yalom, Isaac Getz e Alexandre Havard; ma anche gli Orsetti del Cuore, Davy Crockett e Robinson Crusoe. Al di là di umorismo e divertissement, Delespaul è attento al contesto globale in cui si muove il nuovo management, chiamato a fronteggiare un presente drammatico e un futuro incerto. Destinata proprio a questa nuova generazione di dirigenti – e non solo – la storia del più giovane direttore di filiale divenuto presidente trasporta il lettore in una corsa mozzafiato dalla Parigi del Sessantotto e del rock-’n’-roll alla Milano da bere, dalla crisi del nuovo millennio alle sfide di domani.
Il suo racconto porta al tavolo del CdA Nietzsche, Spinoza e Marco Aurelio, Irvin Yalom, Isaac Getz e Alexandre Havard; ma anche gli Orsetti del Cuore, Davy Crockett e Robinson Crusoe. Al di là di umorismo e divertissement, Delespaul è attento al contesto globale in cui si muove il nuovo management, chiamato a fronteggiare un presente drammatico e un futuro incerto. Destinata proprio a questa nuova generazione di dirigenti – e non solo – la storia del più giovane direttore di filiale divenuto presidente trasporta il lettore in una corsa mozzafiato dalla Parigi del Sessantotto e del rock-’n’-roll alla Milano da bere, dalla crisi del nuovo millennio alle sfide di domani.