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Se nel secolo scorso il mal di schiena veniva definito il “male del secolo” (Maigne, 1986), nel nuovo millennio, nonostante l’aumento delle conoscenze ed il maggior numero di terapie mirate a disposizione, l’incidenza del mal di schiena non solo non si è ridotta, ma l’analisi di oltre 30 anni di dati ha dimostrato che il numero di casi di lombalgia in tutto il mondo è in continuo aumento (Lancet Rheumatology, 2021): 377 milioni nel 1990, 619 milioni nel 2020, con previsioni di 843 milioni di persone affette da questa patologia entro il 2050. Con “Se solo l’avessi saputo prima” l’autore si…mehr

Produktbeschreibung
Se nel secolo scorso il mal di schiena veniva definito il “male del secolo” (Maigne, 1986), nel nuovo millennio, nonostante l’aumento delle conoscenze ed il maggior numero di terapie mirate a disposizione, l’incidenza del mal di schiena non solo non si è ridotta, ma l’analisi di oltre 30 anni di dati ha dimostrato che il numero di casi di lombalgia in tutto il mondo è in continuo aumento (Lancet Rheumatology, 2021): 377 milioni nel 1990, 619 milioni nel 2020, con previsioni di 843 milioni di persone affette da questa patologia entro il 2050. Con “Se solo l’avessi saputo prima” l’autore si propone di trasferire l’idea di un percorso nuovo verso un diverso ragionamento, una nuova prospettiva fondata sulla Salutogenesi e che, accanto all’importanza della Consapevolezza Posturale, porti anche a quella dell’“Igiene Vertebrale”, un concetto parallelo a quello dell’“Igiene Orale”. È assodato che ognuno di noi si lavi i denti più volte al giorno per non avere carie ed altri problemi. Non è ancora assodato, invece, che la gente conosca la propria schiena e la utilizzi al meglio, ragion per cui il concetto di “Igiene Vertebrale” è un concetto ancora mancante nella società, in tutti gli ambiti: scolastico, sportivo e lavorativo. Rivolto principalmente ad imprenditori, HR manager e RSPP, dipendenti e addetti ai lavori, “Se solo l’avessi saputo prima” è in realtà un libro per tutti, purché si sia disposti a mettersi in gioco, ad essere proattivi. L’autore farà la sua parte, cercando di spiegare nel modo più semplice possibile i meccanismi complessi che possono causare l’algia, il dolore vertebrale. Al lettore si chiede di affrontare ogni pagina con la mente aperta e con la voglia di capire che ognuno di noi per primo può fare qualcosa per se stesso, i propri dipendenti ed i propri pazienti.