PremessaUlrich von Wilamowitz-Moellendorff, nel suo magistrale commento all’Eracle euripideo,pubblicato a Berlino nel 1889, definiva i testi tragici i primi “libri” greci, sulla basedell’opinione che nell’Atene del V secolo esistesse già una vasta circolazione libraria1.Nel 1968, Rudolf Pfeiffer ripropose in parte la tesi del Wilamowitz, nella sua History ofClassical Scholarship, sostenendo che il “documento inequivocabile” in tal senso eral’affermazione di Dioniso ai vv. 52 ss. delle Rane di Aristofane2:ἐπὶ τῆς νεὼς ἀναγιγνώσκοντί μοιτὴν Ἀνδρομέδαν πρὸς ἐμαυτόν“quando leggevo per me a bordo della nave l’Andromeda”3.Nella commedia aristofanea, il tema di fondo è la crisi dell’arte tragica e la mancanzadi “buoni poeti”, tema introdotto proprio da questa scena: Dioniso si identificacon lo spettatore ateniese che rimpiange la maestria di Euripide nell’elaborare audaciartifici verbali e concettuali, posizione critica che nel corso della commedia si evolveràfino alla scelta del poeta con caratteristiche opposte, il più tradizionale Eschilo.La parodia tragica presuppone una familiarità del pubblico con i testi, che non si puòspiegare soltanto con le repliche dei drammi, tuttavia è molto difficile fissare quando talediffusione libraria ebbe inizio.1 G. Mastromarco, “La paratragodia, il libro e la memoria” , in AA. VV. Intersezioni del tragico edel comico nel teatro del V secolo a. C., a cura di E. Medda - M. S. Mirto - M.P. Pattoni, Pisa, 2006, pp.137 ss.2 R. Pfeiffer, History of Classical Scholarship, from the Beginning to the End of the HellenisticAge, Oxford, 1968, p. 28: «Tragedies were composed for performance in the theatre of Dionysus, butwere also available as ‘books’ afterwards. The only unmistakable evidence, however, is Dionysus’ confessionin Aristhophanes’ Frogs 52 f. (produced in January 405 B.C.)».3 Traduzione di G. Mastromarco, “La paratragodia, il libro e la memoria” cit., p. 137.L’Andromeda è una tragedia di Euripide, ora perduta, rappresentata nel 412 probabilmente dall’attoreMolone.