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“Certe idee di giustizia e di umanità le chiamate poesia, e avete ragione perché gli affamati sono sempre poeti: ma badate bene che le rivoluzioni sono sempre state fatte dai poeti e dagli affamati” La vita e le opere di Cesare Marverti, socialista attivo nel modenese tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, trovano in questa tesi di laurea – discussa all’inizio degli anni ’70 da Enio Superbi e fino ad ora inedita – una prima meritoria ricostruzione. Nato a Soliera (MO) il 31 dicembre 1850, a cavallo di un secolo foriero di grandi mutamenti, il Marverti è una figura complessa che,…mehr

Produktbeschreibung
“Certe idee di giustizia e di umanità le chiamate poesia, e avete ragione perché gli affamati sono sempre poeti: ma badate bene che le rivoluzioni sono sempre state fatte dai poeti e dagli affamati” La vita e le opere di Cesare Marverti, socialista attivo nel modenese tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, trovano in questa tesi di laurea – discussa all’inizio degli anni ’70 da Enio Superbi e fino ad ora inedita – una prima meritoria ricostruzione. Nato a Soliera (MO) il 31 dicembre 1850, a cavallo di un secolo foriero di grandi mutamenti, il Marverti è una figura complessa che, giovane garibaldino, partecipa alla terza guerra d’Indipendenza e, ormai anziano, diviene sindaco della sua città natale nella nuova Italia unita che ha contribuito a creare, dopo un’intera vita passata sulla scena pubblica. La tesi di Superbi ripercorre la sofferta evoluzione politica di un uomo che rimase, per tutta la vita, tenacemente fedele al proprio ideale, senza mai veder “spegnersi la sete di giustizia”. Laureato in Giurisprudenza, avvocato difensore di diversi processi di Cesare Marverti è figura poliedrica che affianca all’attività politica un fervido impegno di giornalista, dirigendo o fondando testate locali – si ricordano Il Domani, Il Naviglio e il Gazzettino settimanale - ai quali presta la propria penna di polemista incendiario. Intellettuale sì, ma anche “Pezzente”, come ama firmarsi tra i tanti suoi pseudonimi di articolista politico e letterario. Figura eclettica, espressione del clima culturale fin de siècle, Marverti non manca di cimentarsi nella poesia, sia in lingua italiana sia in vernacolo, attività rimarchevole cui la tesi di Superbi dedica ampio spazio. Un animo “nobile e disinteressato”, come scrisse alla sua morte la Gazzetta dell’Emilia, pur avversaria in tante battaglie, che rivive in queste pagine insieme ai tumulti e alle lotte sociali e politiche di una provincia – quella modenese – che giocò un ruolo di primo piano nella storia del socialismo italiano ed europeo.