Una silloge di esordio per Fabrizio d'Azzeo lucida, disarmante e genuina nella sua ruvidezza.
Una poesia inattesa, una sorta di stenografia delle sensazioni, un'elaborazione accurata tesa a mettere ordine nei sentimenti. Un gioco con gli altri e soprattutto un gioco con se stesso attraverso cui comprendersi, prendere coscienza di sé facendo della poesia quasi l'estrema risorsa, sì perché ciò che non può essere detto altrimenti può essere detto in versi.
Le liriche scritte nel corso degli anni in cui "le emozioni si scazzottavano e le sensazioni si spintonavano, sì che era difficile capire gli altri e capire il proprio posto nel mondo" sono connotate da uno stupore, quasi candido, verso il disvelarsi di un mondo in cui non vale più la regola del vissero per sempre felici e contenti. Il Poeta ci narra di un Io cosciente, sempre fedele a se stesso, quasi la difesa della propria identità fosse viatico per l'ingresso in quel mondo adulto. E lo fa senza pudore, graffiando l'essenza stessa della vita, affrontando la verità senza nascondersi, consapevole del confine tra solitudine ed essere soli.
Fabrizio d'Azzeo nasce a Brescia il 15 agosto 1987.
Diplomato al Liceo Classico Arnaldo da Brescia è tutt'oggi iscritto alla Facoltà di Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Bergamo. Nel corso della sua giovinezza ha sempre seguito le sue grandi passioni: il basket e il teatro. Giocatore di basket per diciassette anni oggi è capo allenatore del settore giovanile della società CUS Brescia. Nei cinque anni di liceo ha frequentato il corso di teatro Il cerchio di gesso recitando al Teatro Stabile di Brescia, al Teatro Grande di Brescia e al Vittoriale concludendo il suo percorso di formazione all'Accademia della Voce di Brescia. Attento alla moda e al giornalismo nel 2010 ha tenuto la rubrica Tendenze sul mensile "Madre" e dal 2009 lavora per un'agenzia di ideazione e organizzazione eventi e ufficio stampa.
Una poesia inattesa, una sorta di stenografia delle sensazioni, un'elaborazione accurata tesa a mettere ordine nei sentimenti. Un gioco con gli altri e soprattutto un gioco con se stesso attraverso cui comprendersi, prendere coscienza di sé facendo della poesia quasi l'estrema risorsa, sì perché ciò che non può essere detto altrimenti può essere detto in versi.
Le liriche scritte nel corso degli anni in cui "le emozioni si scazzottavano e le sensazioni si spintonavano, sì che era difficile capire gli altri e capire il proprio posto nel mondo" sono connotate da uno stupore, quasi candido, verso il disvelarsi di un mondo in cui non vale più la regola del vissero per sempre felici e contenti. Il Poeta ci narra di un Io cosciente, sempre fedele a se stesso, quasi la difesa della propria identità fosse viatico per l'ingresso in quel mondo adulto. E lo fa senza pudore, graffiando l'essenza stessa della vita, affrontando la verità senza nascondersi, consapevole del confine tra solitudine ed essere soli.
Fabrizio d'Azzeo nasce a Brescia il 15 agosto 1987.
Diplomato al Liceo Classico Arnaldo da Brescia è tutt'oggi iscritto alla Facoltà di Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Bergamo. Nel corso della sua giovinezza ha sempre seguito le sue grandi passioni: il basket e il teatro. Giocatore di basket per diciassette anni oggi è capo allenatore del settore giovanile della società CUS Brescia. Nei cinque anni di liceo ha frequentato il corso di teatro Il cerchio di gesso recitando al Teatro Stabile di Brescia, al Teatro Grande di Brescia e al Vittoriale concludendo il suo percorso di formazione all'Accademia della Voce di Brescia. Attento alla moda e al giornalismo nel 2010 ha tenuto la rubrica Tendenze sul mensile "Madre" e dal 2009 lavora per un'agenzia di ideazione e organizzazione eventi e ufficio stampa.
Dieser Download kann aus rechtlichen Gründen nur mit Rechnungsadresse in A, B, BG, CY, CZ, D, DK, EW, E, FIN, F, GR, HR, H, IRL, I, LT, L, LR, M, NL, PL, P, R, S, SLO, SK ausgeliefert werden.