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Io che sono nata nel tempo e nel luogo, secondo me, più belli del mondo per nascere e insieme al latte di mia madre, con tutti i suoi problemi, ho succhiato la gioia di vivere per la felicità della ricostruzione della città, del paese, delle coscienze forse, nella speranza del miglioramento delle condizioni di vita per tutti. Fabrizia Fabbroni ama parlare di sé, narrando di quel periodo pieno di esperienze e di emozioni che va dall’anno di vita fino ai dodici anni. Non è però, come potrebbe sembrare di primo acchito, un testo meramente autoreferenziale. C’è di certo una notevole componente…mehr

Produktbeschreibung
Io che sono nata nel tempo e nel luogo, secondo me, più belli del mondo per nascere e insieme al latte di mia madre, con tutti i suoi problemi, ho succhiato la gioia di vivere per la felicità della ricostruzione della città, del paese, delle coscienze forse, nella speranza del miglioramento delle condizioni di vita per tutti. Fabrizia Fabbroni ama parlare di sé, narrando di quel periodo pieno di esperienze e di emozioni che va dall’anno di vita fino ai dodici anni. Non è però, come potrebbe sembrare di primo acchito, un testo meramente autoreferenziale. C’è di certo una notevole componente autobiografica, testimoniata anche dalle foto che ritraggono l’autrice in vari momenti, dalle passeggiate ai giardini alle vacanze al mare, dalle feste di compleanno alle gite fuori porta. Eppure, tramite un racconto centrato sull’“Io che” emerge anche uno spaccato dell’Italia del Dopoguerra, un’Italia che per la prima volta ha garantito ai suoi figli un tempo di pace, e soprattutto la possibilità di costruirsi da sé un avvenire migliore. Fabrizia Fabbroni, vincitrice della XVI edizione del “Premio Casentino” di poesia, vive ad Arezzo dove si è occupata di promozione culturale e turistica. Ha pubblicato raccolte di poesie, fra cui Luoghi, indagini sulle tradizioni popolari in Casentino con Canto di Meo e con Volti della Terra in Casentino, studi storici e d’arte per la collana di quaderni monografici “Il Genio in Terra d’Arezzo” di Pier Francesco Greci. Il suo lavoro in versi Odissea delle Donne ha ottenuto la segnalazione d’onore al “Premio Firenze” ’99 e il 1° “Premio Tagete” di Arezzo nel 2000. Per gli studi sulla cucina tradizionale del Casentino contenuti nella pubblicazione Mangiare sotto la Pergola, le è stato assegnato il “Premio Tarlati” 2000. È socio attivo dell’Accademia Casentinese di lettere, arti, scienze ed economia. È stata socio fondatore e ideatore del nome della Società Letteraria Aretina Tagete. Di lei si sono interessate anche le università, critica e stampa greche e rumene. Nel febbraio del 2002 ha ricevuto il “Premio della Cultura” istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha curato presentazioni e mostre per amici artisti e scrittori di terra d’Arezzo, Grecia, Albania, Messico. Con l’ultima opera data alle stampe, Nell’Aria, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti al “Premio Frate Ilaro 2015” in Lunigiana.