Il monologo è un elemento essenziale della composizione drammatica: costituisce un momento particolare dell’azione in cui il fuoco della scena si concentra su un singolo personaggio affidandogli un intervento che si staglia nella dinamica generale della vicenda. Le funzioni che può svolgere sono innumerevoli (narrative, esplicative, espressive), così come le forme che può assumere nella sua esecuzione di fronte al pubblico.
Questo volume le discute percorrendo diverse zone della storia teatrale europea, dal teatro del mondo antico alla commedia dell’arte, ai testi shakespeariani e alla scena spagnola del Secolo d’Oro, dal teatro francese del Settecento alla recitazione del Grande Attore italiano dell’Ottocento, al balletto, all’opera lirica, fino all’impiego della forma del monologo nelle operazioni più avanzate della sperimentazione. Si delinea così un’inedita fenomenologia della forma-monologo che apre una prospettiva nuova e illuminante per lo studio tanto delle dinamiche interne della composizione drammatica quanto dei modi e dei tempi dell’azione scenica lungo la tradizione del teatro dell’Occidente.
Questo volume le discute percorrendo diverse zone della storia teatrale europea, dal teatro del mondo antico alla commedia dell’arte, ai testi shakespeariani e alla scena spagnola del Secolo d’Oro, dal teatro francese del Settecento alla recitazione del Grande Attore italiano dell’Ottocento, al balletto, all’opera lirica, fino all’impiego della forma del monologo nelle operazioni più avanzate della sperimentazione. Si delinea così un’inedita fenomenologia della forma-monologo che apre una prospettiva nuova e illuminante per lo studio tanto delle dinamiche interne della composizione drammatica quanto dei modi e dei tempi dell’azione scenica lungo la tradizione del teatro dell’Occidente.