Un evento inspiegabile e quantomai bizzarro catapulta il giovane Pietro in una realtà post apocalittica che lo vede come unico sopravvissuto. Grazie alle nozioni acquisite nel corso della sua breve vita, l’assennato e riflessivo tredicenne riesce a barcamenarsi tra necessità, imprevisti e incontri inaspettati. Francesco Cristadoro mette in scena il tema universale della sopravvivenza, mostrando come anche i giovanissimi possano cavarsela se messi di fronte alla più grande delle sfide, lottare per la vita.
Francesco Cristadoro è un Generale in congedo dell’Esercito. Nell’ambito dell’attività di volontariato intrapresa dopo il congedo, ha condotto una sperimentazione di “dialogo fra vecchie e nuove generazioni” lungo un biennio, che lo ha portato a contatto con adolescenti di tutte le età. Nell’ambito di tale sperimentazione, si è iniziata la stesura a più mani di un romanzo che coinvolgesse i ragazzi dal punto di vista emotivo, educandoli a dare forma scritta alla loro interiorità attraverso un lavoro di razionalizzazione del pensiero. Questo romanzo, che è anche opera di esordio, altro non è che la soluzione dell’autore al tema trattato con gli adolescenti durante gli incontri: la sopravvivenza.
Francesco Cristadoro è un Generale in congedo dell’Esercito. Nell’ambito dell’attività di volontariato intrapresa dopo il congedo, ha condotto una sperimentazione di “dialogo fra vecchie e nuove generazioni” lungo un biennio, che lo ha portato a contatto con adolescenti di tutte le età. Nell’ambito di tale sperimentazione, si è iniziata la stesura a più mani di un romanzo che coinvolgesse i ragazzi dal punto di vista emotivo, educandoli a dare forma scritta alla loro interiorità attraverso un lavoro di razionalizzazione del pensiero. Questo romanzo, che è anche opera di esordio, altro non è che la soluzione dell’autore al tema trattato con gli adolescenti durante gli incontri: la sopravvivenza.