L’occultismo non è una scienza, molto meno un’arte. È un complesso di processi anormali che varcano il limite delle leggi naturali, ma che non sono riconosciuti da una certa scienza che vorrebbe chiamarsi positiva. Nessuno ignora che nell’occultismo si comprendono i fenomeni ipno-magnetici, medianici e magici, i quali sorprendono l’indagine della ragione e contraddicono i postulati dello stesso positivismo che, per principio, non dovrebbe ammettere se non ciò che promana da cause controllabili. Siamo in un mare quanto mai vasto e profondo, e sono senza numero gli scrittori che vi hanno tentato ogni specie di sondaggi. Ognuno ha cercato di toccarne il fondo, ma spesso, o per il sistema saltuario e superficiale, o per le lungaggini descrittive, invece di portare chiarezza alla mente del lettore, vi hanno accumulato un’accozzaglia di supposizioni scientifiche o trascendentali, più o meno verosimili, più o meno astruse, ma sempre insufficienti ed incerte. Tuttavia questi fenomeni non sono un enigma del tutto indecifrabile, e debbono trovare una soluzione plausibile nella risposta a queste tre domande:
1) il fenomeno medianico o spiritico è una realtà o finzione?
2) se è una realtà, è o no trascendente?
3) se è trascendente, a chi attribuirlo?
1) il fenomeno medianico o spiritico è una realtà o finzione?
2) se è una realtà, è o no trascendente?
3) se è trascendente, a chi attribuirlo?