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Questo 40° volume della collana sammarinese di studi storici pubblica gli atti di un convegno, che si è tenuto a San Marino il 9 novembre 2013 sul Cinquecento sammarinese. Sono i contributi di alcuni storici e amanti della storia sammarinese, invitati ad indagare e descrivere alcuni aspetti di quel secolo ormai lontano. Quindi un lavoro a più mani, forse non proprio omogeneo, certamente non esauriente, comunque un insieme di analisi, riflessioni, punti di vista che offrono un affresco d’insieme e nello stesso tempo aprono la strada a nuove ricerche ed ulteriori approfondimenti. Del resto, il…mehr

Produktbeschreibung
Questo 40° volume della collana sammarinese di studi storici pubblica gli atti di un convegno, che si è tenuto a San Marino il 9 novembre 2013 sul Cinquecento sammarinese. Sono i contributi di alcuni storici e amanti della storia sammarinese, invitati ad indagare e descrivere alcuni aspetti di quel secolo ormai lontano. Quindi un lavoro a più mani, forse non proprio omogeneo, certamente non esauriente, comunque un insieme di analisi, riflessioni, punti di vista che offrono un affresco d’insieme e nello stesso tempo aprono la strada a nuove ricerche ed ulteriori approfondimenti. Del resto, il tesoro documentario della piccola Repubblica è grande e aspetta solo di essere opportunamente valorizzato.
Sappiamo che è interesse di tutte le comunità coltivare le proprie memorie storiche, e ciò è tanto più vero se ci riferiamo a San Marino, una comunità che ha saputo conservarsi per così lungo tempo da riuscire ad assumere le insegne di Stato sovrano: un unicum per la continuità e la graduale trasformazione delle sue istituzioni, nate nel medioevo. Semplificando un po’, si può dire che in origine il potere fosse distribuito nei diversi organi consiliari, via via più numerosi: anzitutto i due consoli o capitani, poi il consiglio dei dodici (o speciale), il consiglio dei sessanta (o generale) e il consiglio universitatis (i capi famiglia), cioè l’arengo. Poi, nel Cinquecento, parallelamente alla nascita degli stati moderni, il consiglio generale (o consiglio dei sessanta) si trasforma progressivamente nel centro istituzionale, venendo a rappresentare l’unità e sovranità della piccola comunità, che comincia ad essere chiamata repubblica. La funzione centrale del Consiglio (che assumerà non per caso anche il nome di Consiglio principe e sovrano = parlamento) rende quindi evidente l’importanza di aprire, cioè pubblicare e far conoscere a un pubblico il più vasto possibile questa fonte documentaria nella sua interezza.
Un plauso sincero va quindi all’Ente Cassa di Faetano, che ha fatto proprio il progetto di pubblicazione della serie archivistica chiamata dal Malagola “Atti del Consiglio Generale e dell'Arengo” e “Atti del Consiglio Generale o Consiglio Principe Sovrano”. E che in occasione dell’uscita del primo registro cinquecentesco sul sito web www.antichidocumenti.sm, l’Ente ha pensato di promuovere, insieme al Centro Sammarinese di Studi Storici, il convegno di cui si è detto, appunto sul Cinquecento a San Marino: un periodo storico tanto poco studiato quanto importante nel processo di formazione del piccolo Stato sammarinese.