"Una linea tesa e perfettamente verticale; intorno, un disegno sinuoso che si avvolge in ondeggianti spire. Questo simbolo, che ritorna, ossessivo, in momenti e situazioni impreviste lungo l'intero corso del romanzo, è la chiave migliore per leggere il racconto. Intorno a una vicenda centrale, vissuta da personaggi nitidi e definiti, il racconto si allarga e si dirama, lasciando scorrere temi diversi: dalle passioni d'amore ai fremiti "civili" sulla realtà sociale; dal peregrinare tra i locali di una Milano bella ma intristita alla evocazione di figure che sembrano emergere dal passato; dalla organizzazione del mercato dell'arte fino a rapidi cambi di scenario ambientale, da una masseria nella rovente estate pugliese a un giorno di nevischio in riva al lago di Como. E tuttavia, il "filo a piombo" della vicenda centrale, imperniata sui due protagonisti, non si perde mai. Matilde e Bartolomeo sono personalità affascinanti, difficili, a volte persino spinose, e proprio per questo reciprocamente seducenti, in un gioco continuo di attrazione e di allontanamento. La narrazione in prima persona adotta il punto di vista soggettivo della giovane "mediatrice d'arte", ma si apre continuamente a un dialogo incalzante, fatto spesso di rapidi e vivaci botta-e-risposta, ai quali sapienti tocchi "di contorno" (un dettaglio dell'abbigliamento, un aspetto del luogo, una nota sul clima, una frecciata polemica) danno corpo e realismo. Per questo, la lettura è immediata e attraente: e solo alla fine, quando si dipana una complessa storia di relazioni tracciate tra il presente e il passato, ci si rende conto di aver toccato il nucleo profondo di un grande mistero: come prende corpo e forma qualcosa che "non c'era"? Una nuova vita umana, un amore appassionato, una figura che lo scultore fa emergere nel marmo, i segreti di una persona ormai defunta, il suono di un violoncello, i rapporti all'interno di una famiglia. È il tema della "creazione", in cui si intrecciano volontà e rinuncia, slancio generoso ma anche capacità di soffrire". Stefano Zuffi (Storico dell'Arte e autori di numerosi manuali di divulgazione culturale. Per ARPANet ha curato il volume "Caravaggio in galera. Conversazioni sull'arte, nel carcere di San Vittore")