Nato a Cèneda col nome di Emanuele Conegliano, a quattordici anni fu convertito al cattolicesimo, assumendo il nome del vescovo che lo aveva battezzato. Poco più che ventenne incominciò la carriera d'insegnante di lettere latine e retorica, ma nel 1776, per aver composto alcune poesie ispirate dal pensiero rousseauiano, fu interdetto dall'insegnamento. Dopo varie vicissitudini approdò a Vienna, dove si muovevano musicisti come Martín y Soler, Mozart, Paisiello, Salieri; proprio per Mozart Da Ponte scrisse una serie di capolavori (Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte). Nel 1791 fu costretto dal nuovo imperatore Leopoldo II a lasciare la città. A Londra per circa un decennio Da Ponte fu impegnato in grandi iniziative culturali; nel più importante teatro della città, il King's Theatre, ebbe modo di affermarsi soprattutto con libretti dedicati all'opera seria. Divenuto uno dei librai più importanti e un editore di successo, fu purtroppo coinvolto anche nella fallimentare gestione del teatro, per cui nel 1805 trovò come unica possibilità di salvezza la fuga in America. Tuttavia, anche nel nuovo mondo le avversità non cessarono di perseguitarlo: nel 1818 abbandonò il piccolo villaggio di Sunbury, perché fallito come commerciante; nel 1819 si trasferì a New York. Qui diventò il primo professore d'italiano della Columbia University e riuscì persino a far costruire un teatro. L'impresa non ebbe però la fortuna da lui sperata.
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