Ricerca etnografica volta a comprendere le dinamiche di interazione e integrazione, esistenti all'interno di una comunità di senegalesi insediata nel contesto urbano di Torino. Il primo capitolo, intitolato Griot, fornisce una descrizione delle funzioni e delle caratteristiche che questa figura assolve nell'etnia Wolof. Nel secondo capitolo, viene introdotta la questione più rilevante alla base delle differenze tra concezione musicale occidentale e africana. Il terzo capitolo, è dedicato agli strumenti caratteristici utilizzati dai Griot, si tenta inoltre di spiegare la questione dei "tamburi parlanti". Il quarto capitolo infine, analizza le differenze insite nelle esibizioni artistiche delle due società partendo dalla visione di Victor Turner sulla teoria della performance. Appare evidente che queste culture, influenzandosi l'un l'altra, abbiano creano un linguaggio "nuovo" per poter comunicare. Musica e danza, in questo contesto sono stati utilizzati come strumenti di mediazione, facendo le veci di un linguaggio universale, che ha permesso l'interazione e ha avviato un lento, ma costante processo di integrazione.