Il contributo della filosofia vichiana al pensiero di Edward Said costituisce un campo largamente inesplorato, a dispetto della vastità degli studi sull’intellettuale palestino-statunitense. Nel presente volume si rintraccia la forte impronta dell’opera di Vico nelle categorie saidiane, in particolare in riferimento alla critica saidiana all’orientalismo eurocentrico. L’ambivalenza dell’umanesimo saidiano viene ricondotta, in prima istanza, all’origine imperialista della moderna idea di “Uomo” e “Storia”. L’apparente contraddittorietà dell’appello di Said all’umanesimo può essere intesa solo con il riferimento di Said a Vico, come “critico della modernità”.