Uomini afflitti, disorientati, vittime di un’approssimazione che, ancor prima di rivelarsi un altro dei consueti naufragi in ambito progettuale ed organizzativo, traspare come antropologica inadeguatezza verso la guerra. Storie e contesti, all’interno di una piccola casella di un più vasto scacchiere, diventano occasione per seguire un filo. Provenendo dal passato, sembra portare lì dove il normale fluire del tempo si è fermato e si sono riversati, confondendosi tra loro, ricordi e passioni, sogni e deliri. ...E un sorriso sperduto dentro i giorni di quella nostra estate rivelò in uno sprazzo, racchiusi nello spicchio luminoso di un istante, quelli che tutti quanti insieme erano stati i pensieri, i gesti, le parole, le sensazioni di allora. Un passato sì tenero, forse anche un po’ ingenuo, ma immutabile, anche, come uno spicchio di eterno...