Questo non è un manuale o forse lo è. È un testo che cerca di unire un approccio teorico, la comunicazione politica come disciplina di studio, a un approccio pratico, la comunicazione politica sul campo come esperienza pratica di dieci anni di consulenza politica. È rivolto ai sempre più numerosi studenti di comunicazione e marketing politico, ma anche a chi, da cittadino o addetto ai lavori, si interessa di comprendere le dinamiche della costruzione del consenso.
La politica, come lo sport, è un gioco a somma-zero: si può vincere o perdere. Il pareggio non è contemplato. Per vincere occorre prepararsi, avere a disposizione gli allenatori e le attrezzature migliori: in altre parole professionalizzare ogni aspetto dell’attività. È vero che sono i candidati a vincere, ma i consulenti possono contribuire alla vittoria e la loro assenza può costare una sconfitta. Questo perché il consulente porta la sua esperienza nel gestire situazioni difficili, porta disciplina e una direzione precisa alla campagna, aiuta a identificare i messaggi migliori per raggiungere un elettorato sempre più sosfisticato e distratto. Negli ultimi cinquant'anni, con l’avvento della radio prima, della televisione poi e, infine, di internet e delle tecnologie digitali, sono cambiati i mezzi, ma non è cambiato lo scopo: convincere e ottenere il consenso
La politica, come lo sport, è un gioco a somma-zero: si può vincere o perdere. Il pareggio non è contemplato. Per vincere occorre prepararsi, avere a disposizione gli allenatori e le attrezzature migliori: in altre parole professionalizzare ogni aspetto dell’attività. È vero che sono i candidati a vincere, ma i consulenti possono contribuire alla vittoria e la loro assenza può costare una sconfitta. Questo perché il consulente porta la sua esperienza nel gestire situazioni difficili, porta disciplina e una direzione precisa alla campagna, aiuta a identificare i messaggi migliori per raggiungere un elettorato sempre più sosfisticato e distratto. Negli ultimi cinquant'anni, con l’avvento della radio prima, della televisione poi e, infine, di internet e delle tecnologie digitali, sono cambiati i mezzi, ma non è cambiato lo scopo: convincere e ottenere il consenso