Il lavoro collettivo che qui si presenta ha l’obiettivo di indagare il perverso rapporto che intercorre fra lo sguardo sulla umanità secondo una prospettiva di genere e la torsione sessuata che essa subisce nel preoccupante dibattito contemporaneo, politicamente e moralisticamente finalizzato a contrarre la libertà di autodeterminarsi e di definire la propria identità di genere slegandola dal mero sesso biologico. Normalizzazione e conformità rappresentano una trappola: il controllo dei corpi, della sessualità femminile e delle soggettività lgbtqi+ non sono che l’apice di modalità retoriche e semplicistiche di un dispositivo sistemico che esprime e riproduce, al tempo stesso, una volontà di dominio. È necessario trasformare le molteplicità in possibilità e mettere in atto strategie di riconoscimento e di sovversione capaci di rompere la relazione che porta il pregiudizio a cristallizzarsi in stereotipo e a dar vita a forme di discriminazione.