Nel corso dell¿ultimo decennio l¿interesse da parte dell¿industria farmaceutica per le piante medicinali, e in particolare per i loro prodotti, si è apprezzabilmente riacceso per via della loro notevole popolarità, divenendo una valida alternativa al consueto uso dei farmaci di sintesi nei disturbi minori. Le piante hanno la capacità di sintetizzare metaboliti secondari sia costitutivamente sia per induzione, in risposta a stimoli o minacce da parte di predatori, erbivori o parassiti, venendo così chiamati fitoalessine. Molti di tali composti si sono evoluti in un ambiente proteico e possono legarsi con i recettori biologici ed esplicare i loro effetti, modificandone la funzionalità. Considerando quindi questi aspetti, questo studio è rivolto all¿analisi di composti che hanno la capacità di interagire con le membrane cellulari, in particolare con quelle dei microrganismi, per meglio comprenderne il funzionamento, l¿efficacia e l¿eventuale tossicità, considerando anche che non sempre ¿una pianta o un estratto naturale¿ è sinonimo di sostanza benefica e quindi priva di rischi per la salute umana.