In quasi tutti gli interventi di questa giornata viene posta in rilievo quella che è come la cifra costante della mia riflessione sul catalogo di biblioteca: la sua intrinseca natura di linguaggio espressivo. Questa lezione, che appare ovvia, mi viene […] dalla mia antica formazione filologica, fondata sull’esercizio della lettura critica dei testi, unita alla necessaria attrezzatura di conoscenze specifiche. [...] L’esercizio della critica dei testi in funzione della loro corretta interpretazione diventa presto un’attitudine mentale. Descrivere un libro per il catalogo di biblioteca è allora leggerlo criticamente. L’integrità della descrizione catalografica, per la sua stessa natura di comunicazione, non può essere sostituita, per esempio, dalla definizione analitica di dati elementari. L’integrità dell’informazione catalografica è cosa diversa dalla granularità con cui si registrano dati elementari per un loro ricupero separato [...]. Assemblaggi di dati granulari non fanno una descrizione catalografica, che è linguaggio. La biblioteca stessa è linguaggio, nonché sistema. (Dal Ringraziamento di Diego Maltese)