Guardo dalla finestra su cui scorrono lunghe righe di pioggia, come lacrime ma non vedo il cielo grigio, gli alberi spogli, la fila delle auto in attesa al semaforo; non vedo l’asfalto bagnato, i passanti che attraversano in fretta riparandosi sotto l’ombrello, cercando di schivare le pozzanghere …no! vedo solo una bimba, di sei-sette anni, che cammina accanto ad una donna, forse la mamma.
Si gira per un attimo verso la mia finestra e sembra sorridermi: ha i capelli biondi e dolci occhi nocciola, tiene in mano un bellissimo ombrello rosso, unica nota di colore nel grigio di questa giornata autunnale… e d’improvviso mi tornano alla mente volti di persone che per un momento hanno incrociato la mia vita; volti che ho amato, che ho cercato di capire, che, forse, non ho saputo apprezzare… e mi assale, forte, il desiderio di riprovare a scrivere le loro storie, alla luce di quanto la vita mi ha regalato e di quanto mi ha tolto… mi torna la voglia di rivivere una seconda volta, di riprovarci ancora.
Ma questa volta la dolcezza del ricordo e la malinconia del tramonto guideranno la mano che scrive, il cuore che rivive.
Si gira per un attimo verso la mia finestra e sembra sorridermi: ha i capelli biondi e dolci occhi nocciola, tiene in mano un bellissimo ombrello rosso, unica nota di colore nel grigio di questa giornata autunnale… e d’improvviso mi tornano alla mente volti di persone che per un momento hanno incrociato la mia vita; volti che ho amato, che ho cercato di capire, che, forse, non ho saputo apprezzare… e mi assale, forte, il desiderio di riprovare a scrivere le loro storie, alla luce di quanto la vita mi ha regalato e di quanto mi ha tolto… mi torna la voglia di rivivere una seconda volta, di riprovarci ancora.
Ma questa volta la dolcezza del ricordo e la malinconia del tramonto guideranno la mano che scrive, il cuore che rivive.