Dopo il crollo dell’Unione Sovietica e l’indipendenza simultanea delle quattordici ex Repubbliche socialiste sovietiche, la Russia ha toccato il punto più basso della sua millenaria storia con la presidenza di Boris Eltsin negli Anni '90, ma che con Vladimir Putin ha ritrovato un nuovo corso politico, economico e strategico, oltre ad una neo politica di potenza a carattere regionale. Così se le Rivoluzioni colorate (Georgia, Ucraina e Kirghizistan) della prima metà degli Anni Duemila hanno fornito l’occasione all’Occidente per giustificare una sua maggiore presenza nello spazio post-sovietico, la Russia ha vissuto questi cambiamenti alle sue frontiere come una minaccia mortale per i propri interessi e per la stabilità regionale. Oggi Mosca, sulla base di questi elementi, come ha modellato la sua strategia in quello che definisce il suo Estero vicino a fronte di una NATO sempre incombente ai suoi confini?