Guardare tutti dall’alto è un privilegio per antonomasia. Lo sa bene l’aquila, che punta la sua preda senza che questa possa accorgersene. Può fregiarsene l’arbitro, durante un incontro di tennis. Se ne vanta la giraffa, che si nutre delle foglie più verdi e più fresche, alle quali nessun altro animale potrebbe mai arrivare. E se ne rende conto Michele, dall’alto del suo cornicione. Quel cornicione che ha fatto suo, all’ottavo piano di un palazzo qualunque. Appeso su quel trespolo, sospeso tra la vita e la morte. Mentre ripercorre la sua storia e le ragioni che proprio lì, e da nessun’altra parte, lo hanno condotto.