Sono storie che sanno di famiglia, di incontri, di attese, di speranze, di fiori e vite recise, di malinconie. Sanno di mare e di foglie. "Rumori di mosche e campane" è un libro che procede per intermittenze, singhiozzante, fatto di lacrime, allucinazioni e lampi di gioia. Racconti come diteggiature, poesie in prosa distillate dai giorni, da un tempo frugato, setacciato, come se a scriverlo servissero le dita. Ecco, dunque, la voce di Alessia Murgi. Piano o forte che suoni, è capace di toccarti, di trasmetterti sulla pelle la traccia scavata sul mondo dal suo sguardo di autrice. E ogni pagina si propone al lettore come una scoperta, esponendolo agli infiniti tocchi di chi cerca qualcosa di vero senza pretendere la verità.