Con una prefazione di Alessandro Orsini
È il 9 agosto 2001, una giovane coppia passeggia verso una pizzeria di Gerusalemme est, poi la ragazza si allontana.Dopo pochi minuti l’esplosione, il kamikaze salta in aria con altre 15 persone, di cui otto bambini. Spesso la partecipazione di donne ad atti terroristici è spiegata come un atto di costrizione, di obbedienza agli uomini, a volte di amore peril compagno terrorista. Ma la ragazza che intanto è su un autobus, già lontana, non ha solo accompagnato il suo martire: lo ha reclutato e istruito, ha progettato l’attentato in ogni minimo particolare, scegliendo quella precisa pizzeria all’ora di pranzo perché affollata e piena soprattutto di famiglie con bambini, come ha spiegato in un’intervista. È la ventunenne Alham Tamimi, ed è una tra le più temute terroriste del mondo arabo. È una delle tante storie di ‘sanguinarie’ del libro di Sofia Cecinini, donne di ogni parte del mondo che hanno scelto la strada del terrorismo, feroci e spietate quanto e più degli uomini, donne a capo di organizzazioni capaci di enormi stragi e di immane violenza. Sono spietate leader politiche come quelle dell’Armata Rossa Giapponese o delle Brigate Rosse, sono le terribili maoiste peruviane del gruppo Sendero Luminoso, sono le kamikaze delle Vedove Nere cecene o le Tigri Nere dello Sri Lanka. Le sanguinarie ci racconta il mondo del terrorismo femminile, che attraversa stati, confini e continenti in nome di cause diverse, ma con un unico grande obiettivo: uccidere.
È il 9 agosto 2001, una giovane coppia passeggia verso una pizzeria di Gerusalemme est, poi la ragazza si allontana.Dopo pochi minuti l’esplosione, il kamikaze salta in aria con altre 15 persone, di cui otto bambini. Spesso la partecipazione di donne ad atti terroristici è spiegata come un atto di costrizione, di obbedienza agli uomini, a volte di amore peril compagno terrorista. Ma la ragazza che intanto è su un autobus, già lontana, non ha solo accompagnato il suo martire: lo ha reclutato e istruito, ha progettato l’attentato in ogni minimo particolare, scegliendo quella precisa pizzeria all’ora di pranzo perché affollata e piena soprattutto di famiglie con bambini, come ha spiegato in un’intervista. È la ventunenne Alham Tamimi, ed è una tra le più temute terroriste del mondo arabo. È una delle tante storie di ‘sanguinarie’ del libro di Sofia Cecinini, donne di ogni parte del mondo che hanno scelto la strada del terrorismo, feroci e spietate quanto e più degli uomini, donne a capo di organizzazioni capaci di enormi stragi e di immane violenza. Sono spietate leader politiche come quelle dell’Armata Rossa Giapponese o delle Brigate Rosse, sono le terribili maoiste peruviane del gruppo Sendero Luminoso, sono le kamikaze delle Vedove Nere cecene o le Tigri Nere dello Sri Lanka. Le sanguinarie ci racconta il mondo del terrorismo femminile, che attraversa stati, confini e continenti in nome di cause diverse, ma con un unico grande obiettivo: uccidere.