Quando Adelfio Francaviglia, affermato artista quarantenne che vive a Parigi da molti anni, scopre di avere una grave malattia, decide di tornare nella sua casa natale di Palermo, che aveva lasciato da ragazzo, per mettere in ordine i pezzi del suo passato. Esplorando la vecchia casa vuota tra memoria e sogno, pensiero e sentimento, delirio e realtà, Adelfio incontrerà i tesori e gli orrori dell’infanzia, gli amici luminosi dell’adolescenza, la scoperta dell’arte e dell’amore, ma anche la violenza, i tormenti nascosti, il senso di sconfitta che segnano come un marchio indelebile la storia della sua famiglia e della sua città, e che si condensano nella figura tragica della madre.
“Non importa se fossero brava gente o malacarne, innocenti o colpevoli, ignari o consapevoli, la malerba attecchisce e infetta tutto, e ad estirparla ci hanno provato in tanti, ma invano, perché cresce nel nostro cervello”.
“Non importa se fossero brava gente o malacarne, innocenti o colpevoli, ignari o consapevoli, la malerba attecchisce e infetta tutto, e ad estirparla ci hanno provato in tanti, ma invano, perché cresce nel nostro cervello”.