“A volte mi chiedo come la mia anima possa contenere tutto quello che sento”.
Dora D.
Dora è una donna che vive e si nutre di forti emozioni, tanto che o si ritrova nell’estasi, immersa nella felicità, o nel pieno della sofferenza, dilaniata dal dolore nel sentirsi incastrata in una vita e in un corpo che non le appartengono.
Dora è una donna alla ricerca di se stessa che fin dalla giovane età si rende conto di avere tutta una serie di ferite aperte dovute alla prematura scomparsa dei nonni, al suicidio di un amico, all’assenza della madre e al rapporto di grande conflitto col padre; dovrà affrontare anche il silenzio di un fratello gemello che arriverà a dichiararsi orfano tagliando con lei ogni legame.
Dora li chiama i “miei demoni” e dà loro sfogo mettendoli su tele che finiscono nascoste in cantina o regalate a qualcuno! Passa da un lavoro all’altro, così come da un uomo all’altro nel tentativo di colmare questo cratere che ha dentro al cuore!
A volte sogna di vivere di arte ma il suo sentirsi fuori posto, diversa, inadeguata, abbandonata e mai abbastanza, non le permettono di trovare il coraggio di uscire dal guscio che si è costruita; finché, dopo aver avuto un incidente che la obbliga a fermarsi per molto tempo, ricomincia a dipingere per scacciare la paura di restare zoppa ed è così che prima incontra Victor, fotografo che viaggia per il mondo, col quale inizia una relazione e poi Maurice, noto gallerista attempato, che le dice di avere del gran talento e le organizza una personale.
Ma nel momento in cui inizia a sentire una carezza dentro al cuore, il destino e il ritorno improvviso del padre la sera prima della mostra, le faranno vivere una serie di imprevisti, eventi ed emozioni che ribalteranno nuovamente ogni sua certezza e la sua vita…
L’autrice
Sara Pinton vive a Varese, adora la sua città giardino e si siede spesso in riva al lago con un quaderno in mano e scrive. Ama affermare che la vita sia perfetta se la lasci fare e, come Dora, si è dovuta fermare per un anno intero per una riabilitazione. Sara dice di aver accolto e vinto la sfida e di sentirsi grata: in primis perché, fermandosi, ha acquisito una totale consapevolezza di se stessa, dedicandosi allo studio delle materie olistiche e del mondo femminile e poi, perché è in quei mesi che ha iniziato a dare vita a questo romanzo e al personaggio di Dora che definisce “un vulcano che erutta vita camminando sospesa tra le nuvole”.
Dora D.
Dora è una donna che vive e si nutre di forti emozioni, tanto che o si ritrova nell’estasi, immersa nella felicità, o nel pieno della sofferenza, dilaniata dal dolore nel sentirsi incastrata in una vita e in un corpo che non le appartengono.
Dora è una donna alla ricerca di se stessa che fin dalla giovane età si rende conto di avere tutta una serie di ferite aperte dovute alla prematura scomparsa dei nonni, al suicidio di un amico, all’assenza della madre e al rapporto di grande conflitto col padre; dovrà affrontare anche il silenzio di un fratello gemello che arriverà a dichiararsi orfano tagliando con lei ogni legame.
Dora li chiama i “miei demoni” e dà loro sfogo mettendoli su tele che finiscono nascoste in cantina o regalate a qualcuno! Passa da un lavoro all’altro, così come da un uomo all’altro nel tentativo di colmare questo cratere che ha dentro al cuore!
A volte sogna di vivere di arte ma il suo sentirsi fuori posto, diversa, inadeguata, abbandonata e mai abbastanza, non le permettono di trovare il coraggio di uscire dal guscio che si è costruita; finché, dopo aver avuto un incidente che la obbliga a fermarsi per molto tempo, ricomincia a dipingere per scacciare la paura di restare zoppa ed è così che prima incontra Victor, fotografo che viaggia per il mondo, col quale inizia una relazione e poi Maurice, noto gallerista attempato, che le dice di avere del gran talento e le organizza una personale.
Ma nel momento in cui inizia a sentire una carezza dentro al cuore, il destino e il ritorno improvviso del padre la sera prima della mostra, le faranno vivere una serie di imprevisti, eventi ed emozioni che ribalteranno nuovamente ogni sua certezza e la sua vita…
L’autrice
Sara Pinton vive a Varese, adora la sua città giardino e si siede spesso in riva al lago con un quaderno in mano e scrive. Ama affermare che la vita sia perfetta se la lasci fare e, come Dora, si è dovuta fermare per un anno intero per una riabilitazione. Sara dice di aver accolto e vinto la sfida e di sentirsi grata: in primis perché, fermandosi, ha acquisito una totale consapevolezza di se stessa, dedicandosi allo studio delle materie olistiche e del mondo femminile e poi, perché è in quei mesi che ha iniziato a dare vita a questo romanzo e al personaggio di Dora che definisce “un vulcano che erutta vita camminando sospesa tra le nuvole”.