3,90 €
inkl. MwSt.
Sofort per Download lieferbar
  • Format: ePub

In prima persona, in cinque vivaci e godibilissimi racconti “autoetnografici”, una giovane donna ci parla della propria esperienza come studentessa straniera a Londra e a Canterbury, ma non si ferma a questo. Spigliata e autoironica, “mai come ora così serena e così abbandonata, così viva e così perduta”, Silvia Luraschi ci accompagna alla scoperta del sentirsi insieme stranieri e solidali, estranei eppure intimamente uniti a tutti gli altri esseri umani proprio in ragione delle differenze di lingua e di cultura che sembrano separarci. Non è mai facile conoscere e capire le persone, e meno che…mehr

Produktbeschreibung
In prima persona, in cinque vivaci e godibilissimi racconti “autoetnografici”, una giovane donna ci parla della propria esperienza come studentessa straniera a Londra e a Canterbury, ma non si ferma a questo. Spigliata e autoironica, “mai come ora così serena e così abbandonata, così viva e così perduta”, Silvia Luraschi ci accompagna alla scoperta del sentirsi insieme stranieri e solidali, estranei eppure intimamente uniti a tutti gli altri esseri umani proprio in ragione delle differenze di lingua e di cultura che sembrano separarci. Non è mai facile conoscere e capire le persone, e meno che mai popolare di sé i luoghi in cui ci si ritrova. Per le vie di Londra, Silvia Luraschi indossa i sandali di Sandrine, una migrante, una profuga, e scopre che sono troppo stretti per lei: è così che ci racconta, con fine intuito femminile, la scoperta dell’empatia che può farci incontrare le persone più diverse, alla fine, al di là o al di qua di ogni frontiera - come quando si confronta con i migranti che attendono la loro sorte a pochi passi dalla sua casa italiana, bloccati tra l’Italia e la Svizzera. Un inno alla giovinezza, alla diversità, alla femminilità come energia e acutezza di sguardo e alla possibilità di una vita riconciliata con tutti.