Situata al centro di una delle pianure più fertili d’Europa e all’intersezione delle principali arterie commerciali fra l’Italia e i paesi a nord delle Alpi, Milano costituì nel medioevo e Rinascimento uno dei più importanti centri economici e politici del continente. La sua enorme ricchezza era basata non solo sulla ricca produzione agricola della regione e sulla sua funzione di emporio commerciale, ma anche sulle celebri manifatture di panni di lana e seta, tessuti auroserici, armi e armature. Alla fine del sedicesimo secolo, con oltre 120.000 abitanti, Milano era la quarta città europea in termini di popolazione. Dal 1535, il capoluogo lombardo acquisì anche un ruolo strategico di primo piano nell’ambito dell’impero spagnolo, e fra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo si affermò come uno dei principali centri della riforma cattolica sotto la guida di Carlo e Federico Borromeo. Tuttavia, nonostante la sua importanza come centro economico, politico, e religioso, Milano rimane la meno studiata delle città europee nell’età moderna. Se l’assenza di studi è particolarmente evidente nella storiografia anglosassone, anche gli storici italiani hanno solo recentemente volto le loro ricerche al capoluogo ambrosiano.
Tratto dalla Introduzione
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