Il sistema finanziario globale si è evoluto nel corso degli ultimi decenni in un’architettura estremamente complessa. Come per la maggior parte gli economisti, esperti, addetti al lavori, anche la nostra comprensione del funzionamento del sistema è assai spesso limitata e incoerente. La crisi finanziaria globale del 2007/2008, arrivata apparentemente come un fulmine a ciel sereno, ha evidenziato le criticità di un eccessivo affidamento da parte dei Governi e delle banche centrali in modelli econometrici che contemplano un insieme ampio, ma pur sempre limitato, di strumenti e variabili. Questi modelli econometrici DSGE, poggiano su ipotesi “non realistiche”, che non considerano quasi il sistema bancario, il meccanismo di creazione del credito e la moneta. Per capire come e perché si è oggi arrivati a questa situazione di completa sottomissione dell’economia reale al mondo della finanza, è necessario, seppur brevemente, provare a riavvolgere il nastro della storia. Partiremo dalla crisi finanziaria globale del 2007 che ha avuto il merito di rendere evidente ciò che prima di allora era solo una profonda preoccupazione relegata in ambienti accademici posti ai margini della dottrina economica. Vedremo poi, assai brevemente, una panoramica della storia del pensiero economico, dagli albori fino ai nostri giorni. Spiegheremo come in realtà funziona oggi il sistema economico e quali sono le variabili che direttamente ne influenzano l’andamento. Analizzeremo l’economia italiana e indagheremo le cause della sua condizione di agonia perenne. Il tutto per svelare i meccanismi che hanno prodotto la più grande crisi economica dagli ultimi cento anni e che determineranno, a breve, una rivoluzione nel paradigma della creazione della moneta. Rivoluzione che il popolo dovrà guidare per permettere agli Stati sovrani, attraverso l’esercizio della sovranità monetaria di cui sono tutt’ora gli unici titolari, di realizzare la vera liberazione, quella dal debito e dalla dittatura del sistema bancario.