La psicologia analitica, l’etnopsichiatria e l’antropologia culturale hanno dimostrato la presenza nell’inconscio collettivo di “forme” (che Carl Gustav Jung ha chiamato “archetipi”): i nuclei simbolici presenti nei miti, nelle creazioni artistiche, nelle religioni, nei sogni, che alimentano e danno continuità alla vita psichica attraverso le generazioni. Anche la psicologia dell’educazione deve rivolgere il proprio sguardo in profondità, per cogliere lo sfondo archetipico e simbolico che ha reso possibile, per almeno tre millenni, la trasmissione educativa nell’area dell’Europa e del Mediterraneo: dalle civiltà greca e latina alle grandi religioni monoteiste; dalle scuole attive, fondate sulla centralità del bambino, alla modernità.