Damiano Vietri, stimato professore di filosofia del trevigiano, viene trovato senza vita nel giorno del suo sessantesimo compleanno. Sarà un ex allievo, ormai quarantenne e svuotacantine di mestiere, ad assolvere l’ingrata incombenza di sgomberare l’abitazione del povero suicida.
Tra vecchi oggetti, centinaia di libri e un andirivieni commosso e compassato di amici e parenti, Toni Del Bon ricompone, pezzo dopo pezzo, la vita di colui che gli insegnò ad amare la cultura. Un’esistenza votata al più sublime dei sentimenti, che lo ha travolto, elevato fino alle stelle e poi gettato nell’abisso più buio, lì dove solo i pesci e le alghe sopravvivono senza aria, quella stessa aria che Katia gli ha tolto un giorno, senza preavviso.
Paolo Venti è nato a Spilimbergo (PN) nel 1963 e vive a Travesio. Insegna lettere classiche a Pordenone da oltre trent’anni. Ha pubblicato un’antologia dei poeti friulani della Destra Tagliamento Quatri fues di argjelut (1998), testi scolastici relativi al mondo classico (Il nostro greco quotidiano per Le Monnier, A zonzo per le vie dell’antica Atene e A zonzo per le vie dell’antica Roma per Agenzia Libraria), un volume di racconti, Racconti di mosaico (Arcometa, 2007), due volumi di viaggio per Ediciclo, Pedalando con gli dei, in bicicletta dal Friuli ad Atene, e La strada per il Don, sulle tracce della ritirata di Russia. Ha tradotto in friulano le Opere e i giorni di Esiodo. Nel 2017 ha pubblicato La strada che non trovo, raccolta di testi poetici con introduzione di Roberto Pagan, e Sinestesie, commenti poetici a dipinti di Sergio Romano. Suoi racconti sono comparsi di recente in volumi collettivi della casa editrice Morganti con cui nel 2022 ha pubblicato il romanzo Le figlie dell’orsa.
Tra vecchi oggetti, centinaia di libri e un andirivieni commosso e compassato di amici e parenti, Toni Del Bon ricompone, pezzo dopo pezzo, la vita di colui che gli insegnò ad amare la cultura. Un’esistenza votata al più sublime dei sentimenti, che lo ha travolto, elevato fino alle stelle e poi gettato nell’abisso più buio, lì dove solo i pesci e le alghe sopravvivono senza aria, quella stessa aria che Katia gli ha tolto un giorno, senza preavviso.
Paolo Venti è nato a Spilimbergo (PN) nel 1963 e vive a Travesio. Insegna lettere classiche a Pordenone da oltre trent’anni. Ha pubblicato un’antologia dei poeti friulani della Destra Tagliamento Quatri fues di argjelut (1998), testi scolastici relativi al mondo classico (Il nostro greco quotidiano per Le Monnier, A zonzo per le vie dell’antica Atene e A zonzo per le vie dell’antica Roma per Agenzia Libraria), un volume di racconti, Racconti di mosaico (Arcometa, 2007), due volumi di viaggio per Ediciclo, Pedalando con gli dei, in bicicletta dal Friuli ad Atene, e La strada per il Don, sulle tracce della ritirata di Russia. Ha tradotto in friulano le Opere e i giorni di Esiodo. Nel 2017 ha pubblicato La strada che non trovo, raccolta di testi poetici con introduzione di Roberto Pagan, e Sinestesie, commenti poetici a dipinti di Sergio Romano. Suoi racconti sono comparsi di recente in volumi collettivi della casa editrice Morganti con cui nel 2022 ha pubblicato il romanzo Le figlie dell’orsa.