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Quello che segue non è né pretende di essere un romanzo. La realtà, per quanto romanzata, non potrà mai assomigliare alla fantasia, che del vero è la negazione assoluta. Queste pagine riassumono una storia autentica; antica e dei nostri giorni. Non si tratta, in fondo, che della vecchia lotta tra il bene ed il male. Il punto cruciale è rappresentato dalla posta in palio: un bambino, venuto al mondo quale apportatore di una immensa gioia e che, senza preavviso, si ritrova trasformato nell’oggetto o meglio, nella vittima di una contesa scaturita dalla inspiegabile dissoluzione del proprio nucleo…mehr

Produktbeschreibung
Quello che segue non è né pretende di essere un romanzo. La realtà, per quanto romanzata, non potrà mai assomigliare alla fantasia, che del vero è la negazione assoluta. Queste pagine riassumono una storia autentica; antica e dei nostri giorni. Non si tratta, in fondo, che della vecchia lotta tra il bene ed il male. Il punto cruciale è rappresentato dalla posta in palio: un bambino, venuto al mondo quale apportatore di una immensa gioia e che, senza preavviso, si ritrova trasformato nell’oggetto o meglio, nella vittima di una contesa scaturita dalla inspiegabile dissoluzione del proprio nucleo familiare e, senza dubbio, dall’inefficienza del sistema giuridico di un Paese che, da anni, vive di espedienti e le cui fatiscenti istituzioni marciscono impaniate in cavilli abissali che, procrastinando una decisione netta, mantengono eternamente aperta una guerra impietosa, a tutto danno del minore. Perciò ci si chiede: che razza di Paese è questo, dove si discute ancora del Sud e del Nord; una questione che gli Stati Uniti (vedi il nome) risolsero oltre un secolo fa. Un Paese che, goffamente e sotto le mentite spoglie di Patria, pretende di eternare nei posteri il ricordo delle migliaia di sciocchi idealisti, definiti a torto eroi, i quali sprecarono il più bel dono per niente, compensandone il sacrificio nel dare i loro nomi a strade cittadine di cui nessuno viene costretto a rispettare il divieto d’accesso. Un Paese dove l’avvocato ti consiglia di non renderti antipatico al giudice, altrimenti, come sempre più spesso accade nelle aule giudiziarie italiane, perdi la causa anche se hai ragione. Un Paese dove una semplice denuncia è sufficiente a trasformarti in un mostro o dove una molto ricorrente omonimia anagrafica ti consente di trascorrere, perfettamente innocente, lunghi anni in galera in attesa del giudizio. Questo è il Paese del gioco del lotto, o meglio, del gratta e perdi, dove l’interesse generale si scrolla dal torpore unicamente alla presenza del fatto eclatante. Per poche ore, tutti scendono in pista per partecipare ad una ipocrita gara di solidarietà. Poi, tutto torna come prima in attesa della prossima estrazione. Date, personaggi e avvenimenti corrispondono rigorosamente al vero grazie alla cronaca fedele tenuta giorno dopo giorno dallo scrivente. Una sola inesattezza vanificherebbe un lavoro che solo una grande sofferenza ha reso possibile realizzare.