Protagonista di questo romanzo è il Tempo che si rincorre e si scambia, tra richiami storici, leggende evocate, fascino esoterico, profezie e realtà, così come gli scenari esistenti e i volti inventati. Un romanzo che viaggia sull’onda del verosimile attraverso una felice e intrigante commistione di piani, linguaggi e sguardi: memoria e presente, italiano e arbëresh, passi di prosa mista a poesia, racconto di meraviglie e descrizione del mondo, favola e storia. Un mondo-mosaico variegato e scintillante, che ci trasporta tra le suggestioni di un mistero millenario custodito in un piccolo centro del Sud Italia, ci fa camminare insieme al giovane poeta Milòs e percepire la forza mistica delle struggenti e magiche nenie albanesi. L’autore non de-scrive ma canta, attraverso le immagini, il teatro della vita di tutti i secoli e tutti i sogni che abbiamo sognato o che ancora dovremo sognare.