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In questa ricerca si richiama la presenza, tra i vari capitelli di alambicchi del Museo civico di Gubbio, di due alambicchi che potevano essere usati come vasi sublimatori nella farmacia dell’Ospedale di Gubbio. La scoperta è duplice perché, tra i reperti, è affiorato anche un inventario di medicinali del 1822. Alcune delle ricette per la loro preparazione, desunte dai testi originali, sono ancora terapeuticamente valide mentre altre potrebbero indicare la strada da seguire per ottenere farmaci che, a tutt’oggi, non possediamo.Roberto Finesi è nato, nel 1945, a Roma dove si è laureato in…mehr

Produktbeschreibung
In questa ricerca si richiama la presenza, tra i vari capitelli di alambicchi del Museo civico di Gubbio, di due alambicchi che potevano essere usati come vasi sublimatori nella farmacia dell’Ospedale di Gubbio. La scoperta è duplice perché, tra i reperti, è affiorato anche un inventario di medicinali del 1822. Alcune delle ricette per la loro preparazione, desunte dai testi originali, sono ancora terapeuticamente valide mentre altre potrebbero indicare la strada da seguire per ottenere farmaci che, a tutt’oggi, non possediamo.Roberto Finesi è nato, nel 1945, a Roma dove si è laureato in Chimica industriale. Presso la Facoltà di farmacia dell’Università di Urbino si è anche diplomato erborista. Ha maturato esperienze lavorative nell’industria farmaceutica come Direttore di produzione e, successivamente, si è dedicato alla libera professione prevalentemente nel campo della sicurezza chimica e del rischio chimico, sulla base di modelli matematici. Recentemente ha avviato un percorso di studio sui medicinali in uso dal 1500 al1800 con particolare riguardo all’impiego degli alambicchi per l’ottenimento delle acque distillate medicinali.