La città di Cagliari vista attraverso una lente particolare, quella dell’anima. Anche questo libro, che segue idealmente il volume pubblicato cinque anni fa intitolato “Passeggiando… L’Anima di Cagliari”, è il frutto degli incontri, chiacchierate e ricordi riportati dall’Autrice con una sensibilità poetica del tutto particolare. Le persone intervistate, che a Cagliari ci sono nate o hanno scelto di viverci, parlano della loro vita attraverso ricordi ed emozioni, speranze e disillusioni: raccontando se stessi dipingono una città inedita e inconsueta.
Nel libro sono contenute interviste a: Maria Lucia Baire, Sergio Bertola, Maria Grazia Caligaris, Maria Cristina Canepa, Giovanni Casti, Alberto Cellino, Giovanni Columbu, Ugo d’Atri, Carlo Dore, Adolfo Floris, Salvatore Floris, Mario Lastretti, Cosimo Lerario, Caterina Locci, Suor Angela Niccoli, Lillo Palmieri, Adriano Picciau, Tonino Puddu, Giampaola Salis, Joshua Sanna, Rosy Sgaravatti, Giovanni Simonetti, Gino Zedda.
«… Rosaria continua a raccontare Cagliari attraverso i suoi personaggi, i suoi colori, i suoi profumi, i ricordi... Ancora una volta, in questo volume, penetra l’anima di questa città, accompagnando nei suoi vicoli quel vento sottile che spacca le nuvole e lascia l’aria pulita, il cielo azzurro e tanta luce.» [dalla presentazione di Emilio Floris]
Nel libro sono contenute interviste a: Maria Lucia Baire, Sergio Bertola, Maria Grazia Caligaris, Maria Cristina Canepa, Giovanni Casti, Alberto Cellino, Giovanni Columbu, Ugo d’Atri, Carlo Dore, Adolfo Floris, Salvatore Floris, Mario Lastretti, Cosimo Lerario, Caterina Locci, Suor Angela Niccoli, Lillo Palmieri, Adriano Picciau, Tonino Puddu, Giampaola Salis, Joshua Sanna, Rosy Sgaravatti, Giovanni Simonetti, Gino Zedda.
«… Rosaria continua a raccontare Cagliari attraverso i suoi personaggi, i suoi colori, i suoi profumi, i ricordi... Ancora una volta, in questo volume, penetra l’anima di questa città, accompagnando nei suoi vicoli quel vento sottile che spacca le nuvole e lascia l’aria pulita, il cielo azzurro e tanta luce.» [dalla presentazione di Emilio Floris]