La traduzione è il passaggio di un'informazione da una lingua ad un'altra, implica quindi un trasferimento di aspetti soggettivi del pensiero: ad una traduzione del testo di partenza ne possono corrispondere più di una del testo di arrivo, tante quanti sono i traduttori. Ogni traduttore, opera delle scelte personali, quindi ogni traduzione risulta diversa dall'altra. Ma qual è il percorso e la strategia di scelta del traduttore? Cosa accade nella testa del traduttore durante l'esercizio di traduzione? Per la prima volta nel 1986 Hans P. Krings presenta un'analisi di tali processi utilizzando un approccio di carattere psicolinguistico, ponendo cioè l'attenzione sulla persona che traduce, su colui il quale mette in atto il processo di traduzione. Egli intervista un gruppo di studenti della scuola di interpreti e traduttori nel momento in cui svolgono la traduzione. La sua è quindi una ricerca di tipo introspettivo, si basa cioè sui processi mentali degli studenti, che possono essere conosciuti solo attraverso la loro verbalizzazione. Il presente lavoro va in questa direzione, è cioè un'analisi sulle strategie di scelta e di risoluzione dei problemi incontrati durante la traduzione.
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