Roberto Farinacci è stato sicuramente l'esponente politico del fascismo più discusso e chiacchierato. Ha rappresentato la figura del ras locale, di una città che non era la sua, ma che la rese una sua creazione: Cremona. Fu presente sulla scena politica sin dal primo sorgere del fascismo e nel febbraio del '25 divenne segretario del Partito. Nella sua Cremona diresse il giornale "Cremona Nuova" prima e "Regime Fascista" poi. Esponente di spicco del fascismo intransigente, ebbe una vita "parallela" al suo Capo: anch'egli fu socialista, fu giornalista e direttore di un giornale; anch'egli fece la sua marcia "su Cremona" conquistandola e governandola indisturbato per oltre vent'anni; anch'egli come il suo Capo, subì nello stesso giorno la stessa sorte. Molto intenso, ma anche molto tormentato, il rapporto con il suo Capo Mussolini; fu l'unico che non ebbe mai il timore di dire la verità e per questo visse un periodo di isolamento, ma molto attivo dietro le quinte. Fautore di un suo ordine del giorno della seduta del Gran Consiglio del 25 luglio '43, si proporrà quale sostituto di Mussolini e fervente sostenitore dell'alleanza con i tedeschi. Farinacci apparirà nuovamente sulla scena politica in modo prepotente durante la Repubblica Sociale, agendo sempre dalla sua Cremona. Il quadro che ne esce da questo lavoro è a tutto tondo, con documenti inediti.