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Mio Dio, no! Ne ho schiacciata un'altra! E’ ancora lì viva e pulsante che batte sul pavimento che già arrivano quelle fottute formiche rosse, poverina. Chissà dov’è la sua padrona e chissà il male che le ho fatto! Finalmente immobile tra curiosi sassolini turchesi sembra essere in pace col suo destino. Quanti pezzi di se lasciamo dietro le spalle, e quante code di lucertola spezziamo lungo la nostra strada. Voraci insetti servi della sopravvivenza spuntano con le loro mascelle fameliche da ogni angolo pronti a banchettare con le sue carni, con le nostre carni. Mi son perso qualcosa, siamo coda…mehr

Produktbeschreibung
Mio Dio, no! Ne ho schiacciata un'altra! E’ ancora lì viva e pulsante che batte sul pavimento che già arrivano quelle fottute formiche rosse, poverina. Chissà dov’è la sua padrona e chissà il male che le ho fatto! Finalmente immobile tra curiosi sassolini turchesi sembra essere in pace col suo destino. Quanti pezzi di se lasciamo dietro le spalle, e quante code di lucertola spezziamo lungo la nostra strada. Voraci insetti servi della sopravvivenza spuntano con le loro mascelle fameliche da ogni angolo pronti a banchettare con le sue carni, con le nostre carni. Mi son perso qualcosa, siamo coda di lucertola, o formiche fameliche? Quanto ancora possiamo lasciare agli insetti prima che le cicatrici diventino incurabili? O quanta ciccia possiamo spolpare prima che il nostro ventre scoppi per la nostra bulimica fame? Forse molto o forse poco, trovato il nuovo sole, quella coda poi potrebbe anche ricrescere, o alla lucertola potrebbe non fregare niente di averla persa. Certo è che tra qualche ora, su quella mattonella di cemento arroventata, nel silenzio del pomeriggio estivo, le formiche avranno fatto il loro sporco lavoro e di quella coda di lucertola non ci sarà che il ricordo qualche memoria, qualche parola buttata nel vuoto, che a qualcuno spero, suoni poesia…